La direttiva del MIUR del 27/12/2012 e la C.M. n.8/2013 prevedono l’elaborazione del Piano delle Attività Inclusive (PAI), uno strumento di programmazione che deve essere predisposto dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI) e approvato dal Collegio Docenti.

Lo strumento del PAI ha lo scopo di identificare punti di forza e di criticità delle attività inclusive svolte nell’Istituto e di predisporre un piano delle risorse da offrire ma anche da richiedere a Enti Locali o altri soggetti pubblici e al privato sociale, per impostare un’adeguata offerta formativa per tutti gli alunni, con riguardo particolare a quelli con Bisogni Educativi Speciali. Questo strumento è infatti finalizzato a realizzare il diritto all’apprendimento degli alunni che versano in situazioni di difficoltà estendendo il campo d’intervento all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES), che comprende: disabilità, DSA e/o disturbi evolutivi specifici, svantaggio linguistico, sociale e culturale. Si intende così estendere a tutti gli allievi in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, fornendo ai Consigli di Classe il quadro organizzativo di riferimento per l’elaborazione di Piani Didattici Personalizzati, che avranno lo scopo di definire e documentare, secondo l’elaborazione del Consiglio di Classe, le strategie di intervento e i criteri più idonei per gli allievi in difficoltà.
Il PAI, che sarà parte integrante del PTOF, è inoltre da intendersi, alla luce della Nota del Ministero del 27 giugno 2013, come strumento riguardante la programmazione generale della didattica della scuola, così da “favorirne la crescita nella qualità dell’offerta formativa”, e non soltanto un piano per i soli alunni con Bisogni Educativi Speciali.

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